MALATTIE DEL PRATO, COME PREVENIRLE SENZA L'USO DEI FITOFARMACI: L'IRRIGAZIONE

Come prevenire le tanto odiate malattie del prato erboso, senza utilizzare i fitofarmaci, ma applicando le giuste pratiche agronomiche.

Ci siamo...con il salire della temperatura sale anche il rischio malattie del tappeto erboso. Sappiamo tutti che le nuove norme in vigore limitano in maniera drastica l’utilizzo dei fitofarmaci per prevenirle e curarle. Pertanto oggi andiamo a capire come una buona gestione agronomica del prato può prevenire l’insorgere dei funghi patogeni. In particolare andiamo a prendere in considerazione l’IRRIGAZIONE, visto che proprio in questi giorni stiamo riattivando gli impianti.



C’è ancora qualcuno che ha il dubbio se sia più corretto irrigare poco e tutti i giorni o abbondantemente e far passare qualche giorno da una bagnatura e l’altra?
Per capire quale è la risposta giusta andiamo a vedere come gestiscono l’acqua i produttori di prato in zolla (premessa: stiamo prendendo in considerazione un prato composto da un miscuglio di Festuca arundinacea e Poa pratensis - cioè come la stragrande maggioranza dei nostri prati ornamentali - e che sia stato seminato da almeno sei mesi). Gli zollatori tendono a lasciare il prato il più asciutto possibile e osservano l’erba aspettando il momento in cui le foglie (soprattutto quelle della Festuca arundinacea) tendono leggermente a scurire - quasi rossastre - e ad arrotolarsi su se stesse. Questo è il momento di irrigare in maniera abbondante. Non stiamo qua a dirvi che ci vogliono 5 o 10 lt. mq. di acqua ma l’irrigazione giusta è quella che va a bagnare il terreno ad una profondità di circa 10-15 cm. Naturalmente questa tecnica, così estrema, non deve essere attuata in maniera analoga nei giardini ornamentali delle nostre abitazioni ma cerchiamo di capire i benefici che può comportare per il prato:
- L’erba, quando è sottoposta a questo tipo di stress idrico, tende a formare radici sempre più profonde nel terreno, migliorando l’assorbimento degli elementi nutritivi, diventando così sempre più robusta e sana.
- Riducendo l’umidità superficiale, soprattutto nelle ore serali notturne, andiamo a ridurre in maniera importante il rischio di propagazione delle malattie fungine. Per questo nei mesi più caldi non si bagna mai nelle ore serali e notturne.
- Inoltre, cosa non meno importante, andiamo a controllare le infestanti con radici superficiali, tipo la tanto odiata POA ANNUA.
Quindi la regola è: irrigazioni abbondanti, quando il prato ne ha bisogno.
Non possiamo dirvi quanto e ogni quanto irrigare, perché questo dipende da tante variabili: il terreno (argilloso, medio impasto, sciolto…) o le specie di erba presente (agrostide, loietto, gramigna…). Però ti abbiamo suggerito la tecnica per poterlo capire.
In fase di semina, optare per miscugli con festuche arundinacee di ultima generazione come varietà predominante ( tipo lo SPARRING o lo STRONG), significa in alcuni casi (dipende da tipo di terreno e dall’esposizione) fare una solo irrigazione abbondante a settimana anche nei periodi più caldi.


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Buon lavoro!

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